Terapia Occupazionale

Il Terapista Occupazionale promuove la performance occupazionale in tutte le età della vita, alla presenza di disfunzioni fisiche e mentali, sia temporanee che permanenti, assumendo decisioni orientate dalle migliori evidenze scientifiche.

In Età Evolutiva il Terapista Occupazionale si pone l’obiettivo di sviluppare e migliorare la capacità d’agire del bambino favorendo e valorizzando i suoi interessi, in un processo graduale di inclusione nei suoi ambienti di vita-casa-scuola e nei vari contesti extrascolastici. Il bambino che intraprende un percorso di Terapia Occupazionale già da molto piccolo, avrà maggiore possibilità di raggiungere un grado di autonomia alto. Sono interessati bambini colpiti da paralisi cerebrale infantile o che presentino disturbi della coordinazione motoria, apprendimento,  comportamento, ADHD, disprassia, disabilità intellettiva, disturbi dello spettro autistico, sindromi genetiche.

Nella vita adulta la Terapia Occupazionale viene prescritta con l’obiettivo di raggiungere il maggior grado di autonomia possibile e la miglior qualità di vita possibili nella quotidianità del paziente, cioè nella cura personale, nel lavoro, nell’ ambiente domestico e nel tempo libero in situazioni di limitazioni alla partecipazione data da condizioni temporanee (ospedalizzazioni e condizioni post-chirurgiche o post-traumatiche) o permanenti (patologie neuro-degenerative, ictus, patologie psichiatriche, lesioni midollare..) di disabilità.

Destinatari e Modalità

Percorsi terapeutici per :

bambini in età prescolare (2- 5 anni) con difficoltà relative all’alimentazione, al controllo sfinterico, all’elaborazione di stimoli sensoriali;

bambini in età scolare (6 -8 anni): iperattivi, con difficoltà di coordinazione motoria, disabilità intellettive, difficoltà socio-relazionali, autismo, limitazioni motorie, difficoltà sensoriali che impattano sulla partecipazione alle attività di vita quotidiana, difficoltà di gestione della forza, goffaggine ecc…;

giovani e adulti in situazioni di limitazioni temporanee o permanenti.

Nello specifico

  • valutazione delle attività di vita quotidiana (ADL- Activity of Daily Living), attività strumentali di vita quotidiana (IADL – Instrumental Activity of Daily Living ) per bambini ed adulti;
  • intervento in ambito pediatrico relativo a problemi di partecipazione ad ADL (cura personale, scuola, gioco, tempo libero) e IADL (uso delle forbici, posate da tavola, strumento grafico, strumenti informatici…);
  • intervento con approccio ASI (Aires Sensory Integration) con particolare attenzione a problematiche di alimentazione, mealtime e toilette time, rivolto a bambini con difficoltà di integrazione sensoriale e/o in comorbilità con autismo, disprassia, disturbo di coordinazione motoria e disturbo di apprendimento;
  • intervento per gli adulti relativo a problemi di partecipazione ad ADL (cura personale, lavoro e attività domestiche, tempo libero) e IADL (uso delle forbici, posate da tavola, strumento grafico, strumenti informatici…) per limitazioni temporanee o permanenti congenite o acquisite (quadri neurologici, patologie neuro-degenerative…);
  • sviluppo/potenziamento di autonomie sociali e abilità sociali in individuale o gruppo;
  • modifiche ambientali e adattamenti ambientali (casa, scuola, lavoro);
  • prescrizione e training all’uso di ausili;
  • training a caregiver e curanti.

Focus on

La teoria della Integrazione Sensoriale di Jean Ayres, pioniere delle ricerche cliniche nella terapia occupazionale dei bambini, negli anni Settanta, (Ayres Sensory Integration, ASI), indica il modo in cui a livello neurobiologico l’organismo recepisce, interpreta, associa e unifica input provenienti da modalità sensoriali differenti (sensazioni provenienti dal corpo e dall’ambiente) e sa come muoversi e regolarsi: cosa fare, come e quando farlo. Il corretto funzionamento di questo processo contribuisce alla regolazione cognitiva, emotiva e comportamentale dell’individuo nello svolgimento delle attività di vita quotidiana. L’ASI rappresenta dunque uno strumento prezioso per l’elaborazione di interventi mirati a favore di soggetti caratterizzati  da deficit e disordini del neurosviluppo.

Quando il processo di integrazione sensoriale presenta una disfunzione si possono verificare difficoltà che impattano sulla partecipazione alle attività di vita quotidiana. Quadri clinici in cui possono presentarsi tali difficoltà sono:
– disturbo da deficit di attenzione e iperattività
– disturbo di apprendimento
– autismo
-disprassia
– disturbo di coordinazione motoria
– disregolazione emotivo- comportamentale