“Il mio bambino ha paura di scendere le scale o di usare altalena/scivolo”; “ il mio non sopporta determinati indumenti come jeans, guanti o cappello” ; “ …non tollera fare la doccia o lavarsi i denti”. Cosa succede? Che significato dare a queste manifestazioni?
Si sente spesso dai genitori pronunciare talune parole con tutto il carico di preoccupazione che le accompagna: quando si ha a che fare con difficoltà del genere, il bambino può presentare impaccio nel movimento, nel linguaggio e nella partecipazione ad attività di vita quotidiana. In questi casi si parla di difficoltà di integrazione sensoriale.
L’integrazione sensoriale viene definita come un processo neurobiologico che permette ad ogni essere umano di prendere informazioni dall’ambiente esterno mediante i recettori provenienti dal nostro corpo, di elaborarle a livello centrale e di integrarle tra loro al fine di favorire apprendimento e partecipazione nei vari ambienti di vita.
Questo processo ha inizio in età embrionale e termina attorno agli 8-9 anni di età, periodo in cui la maturazione del sistema nervoso centrale è pressoché completa.
In realtà una difficoltà di integrazione sensoriale può ripercuotersi nella partecipazione a tutte le aree occupazionali:
– CURA PERSONALE (difficoltà nell’ igiene personale, selettività alimentare, uso di posate a tavola, s/vestizione autonoma o raggiungimento del controllo sfinterico)
– PRODUTTIVITA’ (gestire il grembiulino, mantenere la posizione seduta a scuola o durante il pasto, copia alla lavagna, organizzazione e ordine del banco, preparazione dello zaino scolastico, uso di strumenti quali forbici o colori)
– TEMPO LIBERO (uso di attrezzature al parco, uso di bicicletta/triciclo/monopattino, senso del pericolo, orientarsi nello spazio).
L’integrazione sensoriale, dunque, rappresenta anche un approccio clinico usato in terapia occupazionale che permette, tramite un’attenta valutazione ed un intervento mirato, di lavorare su aspetti specifici e favorire la partecipazione alle attività di vita quotidiana difficoltose.
Come? Ovviamente attraverso il DIVERTIMENTO, unico mezzo usato per apprendere!

