“Neurodivergenza, neuro diversità, funzionamento…”, in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, soffermiamoci un momento sul valore attribuito a parole nuove usate per descrivere una così ricca “varietà di espressioni individuali”.
Il termine “neurodivergente” è stato usato per la prima volta dall’attivista Kassiane Asasumasu nel 1997, associandolo alle persone con autismo. Letteralmente, indica la condizione in cui l’elaborazione delle informazioni da parte di una persona, si discosta dalla norma, esprimendo a livello cerebrale modalità atipiche di gestione dei dati sensoriali, emotivi, sociali e cognitivi. Rappresenta una condizione innata e costituzionale del funzionamento cerebrale.
Pensare alla diversità come ricchezza ci invita a riconoscere, rispettare e valorizzare le differenze, piuttosto che cercare di eliminarle, correggerle o normalizzarle.
In questa elaborata cornice di espressioni divergenti, abbiamo selezionato alcune parole su cui riflettere per provare ad abbracciare da vicino questa nuova prospettiva:
CONSAPEVOLEZZA, ACCETTAZIONE, APPREZZAMENTO.
Come riconoscimento di un modo diverso di pensare, ragionare e conoscere il mondo.
Come certezza che ogni forma di apprendimento fiorisce a partire da una relazione in cui nessuno modifica l’altro.
Partendo da queste parole chiave, l’obiettivo di oggi e del domani, si spera non troppo lontano, è quello di aprirsi alla riflessione e all’accoglienza delle diversità in assenza di quella vecchia lente che altro non fa che togliere piuttosto che aggiungere.