Emotività, emozione, comprensione dello stato emotivo…
Solo recentemente l’esperienza emotiva del bambino viene presa realmente in considerazione come importante tassello all’interno dei numerosi elementi che caratterizzano lo sviluppo.
L’esperienza clinica degli ultimi anni, in particolar modo quelli post pandemici, ha portato alla luce numerose difficoltà che investono trasversalmente il triangolo emotivo-affettivo-comportamentale. Sempre più spesso i genitori riferiscono assenza e/o capacità di regolazione degli stati emozionali. Sempre più spesso ci si riferisce ai bambini come “bambini impazienti, esplosivi, arrabbiati, agitati”.
Senza addentrarsi nella differenza che si può riscontrare esaminando diverse fasce d’età, differenti contesti socioeconomici ed eventuale presenza e comorbilità con disturbi del neuro sviluppo, è necessario soffermarsi sulle caratteristiche che accomunano i bambini che manifestano dunque difficoltà ad autoregolarsi durante la fase di crescita.
“Le emozioni, parte essenziale dell’esperienza umana, influenzano profondamente il pensiero, il comportamento e le interazioni sociali”. Il modello di società in cui viviamo è controtendenza, si fonda sull’idea che le emozioni “spiacevoli” debbano essere represse, trascurando di conseguenza la centralità del benessere psico-fisico. È invece fondamentale riconoscere e sperimentare tutte le emozioni, senza considerarle positive o negative, per orientarsi all’interno della vita quotidiana.
Gioia, tristezza, paura e rabbia sono considerate tra le emozioni di base e tutte sono necessarie per la crescita e la sopravvivenza anche se, a volte, alcune sono difficili da gestire.

